Giugno 2023
L’INCORONAZIONE DI POPPEA
« Non fatica ad imporsi la splendida Poppea di Roberta Mameli, fascinosa fin nel midollo. Lo è non solo per l’indubbia bellezza della figura, ma perché ogni nota è a servizio dell’espressione, declinata in funzione della voluttà amorosa che subito viene mostrata nel primo duetto con Nerone, quando le bastano poche parole, intonate con sospirosa malia (“Tornerai?”, “Addio”), per tratteggiare il ritratto di una donna che inizia la scalata che la porterà a essere incoronata imperatrice utilizzando tutto il suo irresistibile appeal seduttivo. E mai commette l’errore, come mi era invece capitato di vedere in altre interpreti di questa parte, di declinare la sua carica erotica con carnale esteriorità marcatamente esibita, o ancor più sostanziandola di quella leggerezza nella ricerca di screziature amorose sdolcinate e accentuatamente vezzose di matrice adolescenziale. La voce lirica e lo stile sovrano sostengono sempre la sua femminilità quintessenziata, senza filtri depistanti, che fanno di lei un’irresistibile Poppea, certo la migliore da me vista sulle scene. » Alessandro Mormile – Connessi all’Opera
« Al suo petto saldo e perfettamente depilato contendono gli sguardi le gambe indisciplinate di Roberta Mameli, Poppea, gambe ognora fuggenti dai morbidi e lucidi panneggi del lungo peplo. La voce è ammaliante, gli attacchi talvolta aspri e dispettosi, talaltra dolcissimi e fondenti: a tratteggiare la psicologia birbantella di una donna dagli istinti immediati e crudeli di una bambina. » Pierfilippo Baraldi – GBOPERA
« La Poppea di Roberta Mameli ha il sangue che freme nelle vene e la sua sete di potere si sposa perfettamente con la sete che ha del suo innamorato Nerone, più alta è la posta in gioco, più sensuale è il desiderio di conquistarlo e con esso il privilegio di essere imperatrice. Così la voce si slancia potente in avanti con un timbro accogliente per dare fondamento ad un ruolo assolutamente voluttuoso. » Maria teresa Giovagnoli – MTG Lirica
« Roberta Mameli dona a Poppea la bellezza di una vocalità dal timbro smaltato e dal colore madreperlaceo. Ottimo il controllo del canto sul fiato che viene piegato, all’occorrenza, in delicate mezze voci per meglio esprime i momenti di maggiore abbandono. La sensualità e la sete di potere del personaggio vengono esacerbati attraverso un fraseggio sottile ed arguto, guidato da una certa compostezza di fondo che rende il gioco di seduzione di Poppea tutto interiore. Di rilievo, infine, la presenza scenica, disinvolta ed elegante nelle movenze. » Marco Faverzani – OperaLibera
« […] A partire dalla classe straripante di Roberta Mameli, Poppea sensualissima e mai volgare, spregiudicata senza mai farsi inghiottire dall’avidità delle proprie mire, capace anche di ripiegamenti di straordinaria introspezione, come si conviene ad un dramma che ruba autenticità alla vita. Con lei, con la sua statuaria bellezza fatta di corpo, voce, sguardi, detti e soprattutto non detti, ad intrecciarne la vocalità brunita… » Elide Bergamaschi – OperaTeatro
« Il femminino erotismo di Poppea-Roberta Mameli rappresenta, per mezzo di un’avvenenza scenica davvero suadente e di una vocalità strepitosa, il catalizzatore di tale trance: grondante, al contempo, desiderio di appagamento amoroso e glorioso. » Michele Bosco – Rivista Musica
« […] In questo quadro la protagonista emerge come vera e propria arrampicatrice sociale senza scrupoli, per la quale la relazione con Nerone rappresenta solo lo strumento per raggiungere il potere, un carattere che Roberta Mameli riesce a far emergere nel corso dei tre atti grazie a una presenza scenica efficace e a una vocalità densa ed espressiva. » Alessandro Rigolli – Il giornale della Musica